And to think that it started all just with a click: I like, I like, then those likes have become countless, in the end they were no longer counted. Hence the project to do, of that visual material, a subself-representation: That is to say that the sharing of those images is equivalent to a declaration of poetic because what I like is mine too. To relaunch the material identified means to do it precisely, to adhere to a choice of field in which one recognizes, as is customary for those who do, of the communication on social networks, a usual way of being in the world.
This virtual game, which has become almost obligatory and transformed, in many cases, into a sort of repetition, is identified, in the work of Roberta Filippelli, in a programmatic choice and in a reflection on a medium, like that of face book and the Infinity of posted images, which can be creative more than you think. In the continuous connection with the world that Roberta Filippelli practice for work and pleasure has come across two characters such as Eppe Gius and Rita Fiori who have done, of their wedding documented also by the shots of Roberto Foddai and Paolo Giuliani and the trip to Follow, the most convincing revelation of desires and pleasures, interests and dreams of well-taken and original personalities. Not therefore an album sickly and discounted, if anything, the pretext to tell in a journey that is a choice of life and knowledge, meetings and relationships. The images collected have the magic of events and places far away suddenly close, of spaces and times subtracted from a daily indistinct and become, for the beholder, emblems of other conditions, of other rules of life, of different socialities. All this in the gaze of Roberta Filippelli, who has read, in this key, the visual compositions, which does not want to subject to arbitrary selection to identify the best or the most successful; On the contrary, conquered by the narrative sequences, it assumes them in full, it approves the photographic layout, it shares its visual and representative language. And it enters that circuit, it possesses it until it is part of the affair (the marriage of Eppe and Rita), to inhabit those places and those faces, those landscapes and those sensations in a paraphernalia only apparently trivial because transformed by its protagonists in a happy and Exciting story, also solved in new visual codes. And this is how the communicative circle is enlarged, which tells the wedding and its journey, the story of Eppe and Rita, but also of Roberta and anyone else who wants to make their own those stories that take the value of a real and virtual journey , a motorcycle route and a path to the imaginary. Which is really worth that maximum trite "tell me what photo posts and I'll tell you who you are?.
a wedding texts by Mariolina Cosseddu
21.10.2013 exhibitions in a single day gallery blublauerspazioarte via Morandi, 4 - Alghero
A Roberta Filippelli piace questo elemento
E pensare che era iniziato tutto solo con un clic: mi piace, mi piace, poi quei “mi piace” sono diventati innumerevoli, alla fine non si contavano più. Da qui il progetto di fare, di quel materiale visivo, una sottesa autorappresentazione: vale a dire che la condivisione di quelle immagini equivale a una dichiarazione di poetica perché ciò che mi piace è anche mio. Rilanciare il materiale individuato significa allora farlo proprio, aderire a una scelta di campo in cui ci si riconosce, come è consuetudine per chi fa, della comunicazione sui social network, una maniera abituale di essere nel mondo.
Questo gioco virtuale, diventato ormai quasi obbligatorio e trasformato, in molti casi, in una sorta di coazione a ripetere, si identifica, nel lavoro di Roberta Filippelli, in una scelta programmatica e in una riflessione su un medium, come quello di face book e della infinità di immagini postate, che può essere creativo più di quanto non si pensi. Nella continua connessione con il mondo che Roberta Filippelli pratica per lavoro e per piacere si è imbattuta in due personaggi come Eppe Gius e Rita Fiori che hanno fatto, delle loro nozze documentate anche dagli scatti di Roberto Foddai e Paolo Giuliani e del viaggio a seguire, la rivelazione più convincente di desideri e piaceri, interessi e sogni di personalità colte e originali. Non dunque un album stucchevole e scontatissimo, semmai il pretesto per raccontarsi in un viaggio che è scelta di vita e di saperi, di incontri e di relazioni. Le immagini raccolte hanno la magia di fatti e luoghi lontani improvvisamente vicini, di spazi e tempi sottratti ad un indistinto quotidiano e diventati, per chi guarda, emblemi di altre condizioni, di altre regole di vita, di differenti socialità. Tutto questo nello sguardo di Roberta Filippelli, che ha letto, in questa chiave, le composizioni visive, che non vuole sottoporre ad arbitraria selezione per individuarne le migliori o le più riuscite; al contrario, conquistata dalle sequenze narrative, le assume in toto, ne approva l’impaginazione fotografica, ne condivide il linguaggio visivo e rappresentativo. E si immette in quel circuito, lo possiede fino ad essere parte della vicenda (le nozze di Eppe e Rita),abitare quei luoghi e quei volti, quei paesaggi e quelle sensazioni in un armamentario solo apparentemente banale perchè trasformato dai suoi protagonisti in un felice e appassionante racconto, risolto peraltro in nuovi codici visivi. Ed è così che si allarga il cerchio comunicativo, che racconta le nozze e il relativo viaggio, la storia di Eppe e di Rita, ma anche di Roberta e di chiunque altro voglia far proprie quelle storie che assumono il valore di un viaggio reale e virtuale, di un percorso in motocicletta e di un percorso dell’immaginario. Che valga davvero quella trita massima “dimmi che foto posti e ti dirò chi sei ?.
A nozze testi di Mariolina Cosseddu
21.10.2013 zip mostre lampo galleria blublauerspazioarte via Morandi, 4 - Alghero
© Roberta Filippelli 2013
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