lunedì 13 ottobre 2014

Rosaspina, 2012


Let's face it: sometimes, for infinite and unclassifiable reasons, it is necessary to look at reality with eyes softened by an unexpected lightness of mind and soul. They have been of occasional grace that translate the visible into irony, humor, visionarity. Abandonment to the dream or playfulness is not a sign of drift or surrender to introspection, if anything, if you have the patience to look beyond the image represented, you can discover a subtle, creeping, consideration of the eternal feminine. Rosaspina is, literally, a thorn in the side of Roberta Filippelli: A long war with a crepe and unruly hair gives life to a fairy tale home, a little comedy of the Absurd and the hazard, a madness, all feminine. Looking for a miraculous remedy to win the discomfort of the morning mirror, the brunette and daring test them all (paraphernaires unlikely as curlers or archaic Becchetti, from time to time highlighted by the focus of the goal and the well-designed layout) until the discovery Miraculous.
A softener for delicate garments rose petals promises surprising solutions. Just drink it and wait and the result is insured. A new shape and a new color can change the life and the shocking pink of the hair cufflinks and winking is a stepping stone for an unprecedented breakthrough. The narrative, playful and surreal, built with an iconography by fashioned and cheesy magazine is an operation that, between pop and kitsch, reflects the ambiguous and contradictory contamination of the present times. Roberta Filippelli, in solitary recitation, plays with the stereotypical femininity, and assumes on herself the intimate and obsessive aspects in an ostentatious need of sharing because even the hair can become a matter of feeling.

Vie en Rose curated by Mariolina Cosseddu  
15.12.2012  exhibition in one day gallery blublauerspazioarte, Alghero


Rosaspina

Diciamolo pure: qualche volta, per motivi infiniti e inclassificabili, occorre guardare alla realtà con occhi addolciti da una inaspettata leggerezza dell’animo e della mente. Sono stati di grazia occasionali che traducono il visibile in ironia, umorismo, visionarietà. L’abbandono al sogno o alla giocosità non è segno di deriva o rinuncia all’introspezione, semmai, se si ha la pazienza di guardare al di là dell’immagine rappresentata, si può scoprire una sottile, strisciante, considerazione sull’eterno femminino. Rosaspina è, letteralmente, una spina nel fianco di Roberta Filippelli: una lunga guerra con una capigliatura crespa e indisciplinata dà vita ad una fiaba domestica, una piccola commedia dell’assurdo e dell’azzardo, una follia, tutta al femminile. Alla ricerca di un rimedio miracoloso
che vinca lo sconforto dello specchio mattutino, la donna bruna e audace le prova tutte (armamentari improbabili come bigodini o arcaici becchetti, di volta in volta messi in risalto dal fuoco dell’obbiettivo e dall’impaginazione ben progettata) fino alla scoperta miracolosa.
Un ammorbidente per capi delicati Petali di rosa promette soluzioni sorprendenti. Basta berlo e aspettare e il risultato è assicurato. Una nuova forma e un nuovo colore possono cambiare la vita e il rosa shocking dei capelli ammansiti e ammiccanti è un trampolino di lancio per una svolta senza precedenti. Il racconto, ludico e surreale, costruito con un’iconografia da rivista demodé e dozzinale è
un’operazione che, tra pop e kitsch, riflette la contaminazione ambigua e contraddittoria dei tempi attuali. Roberta Filippelli, in recita solitaria, gioca con la femminilità stereotipata, e assume su di sé gli aspetti intimi e ossessivi in un ostentato bisogno di condivisione perché anche i capelli possono diventare una questione di feeling.

Vie en Rose a cura di Mariolina Cosseddu  
15.12.2012  zip mostre lampo  galleria blublauerspazioarte, Alghero















   








 




      

      Rosaspina, 2012          fotografia digitale cm 15x22                                                                                                           © Roberta Filippelli 2012








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