In
Zen culture,
the
perfect cup of tea is the least expensive,
while the
faulty and defective one
is
destined to the Emperor.
Gaetano Pesce
The
thread belongs
to a deeply characterized universe of cultural references and
symbolic suggestions. It recalls a typically female ability, a slow,
methodical and almost ritual gesture, poetic and meticulous at the
same time. In the knitting of the plot, a sense is built and shaped,
a story told, an order sought after. But these threads might also
snap, fray, knot, tangle up, stitch up. Relations between artistic
research and textile practices are marked by the passing of the
traditional distinction between art and crafts. Roberta Filippelli
creates a collection of knittings playing on this "identity
confusion" and, by setting up her brand, she intercepted some
contemporary socio-economic trends.
Roberta
Filippelli is an insatiable observer of the reality around her. In
the ordinary and in the familiar, often tinged with autobiographical
notes, lie the primary drive for the genesis of her work. Therefore,
it's no surprise that BLUBLU 100% started almost by chance, in the
intimacy of her home-atelier, after the accidental discovery of a
cotton threads sale sparked off her knitting hobby. But it's not in
the domestic and self-referential dimension of an end-in-itself
pastime that the meaning of the artist's operation lies. Instead we
can find it in her reinvention of herself as a designer, a stylist,
the creator of a brand and even its testimonial, with a shift of
field that involves the very identity of her exhibition room itself,
turning it into a “temporary shop”, a recent marketing strategy
based on the transience that the artist adapts to the "zip"
format already adopted in her exhibitions.
The "100%"
formula, ironically taken from the most classic seller's vocabulary,
is an immediate and direct access to the distinctive features of the
collection: 100% blue, and only blue in all its shades, because this
is the colour which has always haunted the artist's work and life;
100% handmade, in harmony with the generational return to the
"home-made, hand-made and natural", which today is not only
modish but has political overtones, offering an alternative
production model; and furthermore, 100% not-finished, because the
weaves woven by the artist remain intentionally incomplete, broken,
interrupted. An
aesthetic of the imperfection,
which distances itself from mass production and from the
standardization of commercial products and considers irregularity,
flaws and disorder, not as indicators of error or waste, but as signs
of added value and of that uniqueness which characterises the work of
art. An
aesthetic of the uncertain,
which becomes a mirror of the present, of the fragmentation of
identities, of the absence of defined shapes but, at the same time,
an open possibility of change.
Arranged in
a line alongside the wall, neatly hung next to one another, the
knittings woven by Roberta Filippelli reshape the environment through
a calculated rhythm of colour shades and, appearing as empty shapes
evoking frayed bodies, they dilate the perception of space from
physical to mental and emotional.
BLUBLU
100% solo
exhibition of Roberta Filippelli curated by Laura
Vittoria Cherchi
22.03.2014 exhibitions
in a single day gallery blublauerspazioarte
via Morandi, 4 - Alghero
Nella
cultura zen,
la
tazza di tè perfetta è la meno cara,
mentre
quella che presenta degli sbagli e delle deformazioni
è
destinata all'Imperatore.
Gaetano Pesce
Il
filo appartiene a un universo di riferimenti culturali e suggestioni
simboliche fortemente connotato. È il richiamo ad un'operatività
tipicamente femminile, ad una gestualità lenta e metodica, quasi
rituale, poetica ed insieme rigorosa. Nell'intreccio che crea la
trama prende forma la costruzione di un senso, il racconto di un
vissuto, la ricerca di un ordine. Ma sono anche fili che possono
spezzarsi, sfilarsi, annodarsi, ingarbugliarsi, ingannare. I rapporti
che la ricerca artistica ha intessuto con la sfera della tessilità
sono segnati dal superamento della tradizionale distinzione tra
un'arte cosiddetta pura e il dominio delle arti applicate,
dell'artigianato. Roberta Filippelli realizza una collezione di
maglie lavorate ai ferri che gioca su questa “confusione”
identitaria e, attraverso la creazione di un brand, intercetta
dinamiche socio-economiche contingenti alla nostra contemporaneità.
Roberta
Filippelli è un'insaziabile osservatrice della realtà che la
circonda. Nell'ordinario e nel quotidiano, spesso venati di note
autobiografiche, risiede la spinta primaria per la genesi delle sue
opere. Non stupisce, dunque, che BLUBLU 100% abbia avuto inizio quasi
per caso, nell'intimità della sua casa-atelier, come uno sferruzzare
per diletto scatenato dall'accidentale scoperta di una svendita di
fili di cotone. Non è però nella dimensione domestica e
autoreferenziale di un passatempo fine a sé stesso che risiede il
significato dell'operazione messa in atto dall'artista. Lo
ritroviamo, piuttosto, nel suo reinventarsi designer, stilista,
ideatrice di un marchio e persino sua testimonial, con uno
spostamento di campo che investe l'identità stessa dello spazio
espositivo modificandola nei termini di un temporary shop, recente
strategia di marketing incentrata sulla transitorietà che l'artista
fa aderire a quel formato “a tempo”, “zip”, già adottato per
le proprie esposizioni. La formula del “100%”, ironicamente
prelevata dal più classico dei lessici da venditore, si fa chiave
d'accesso immediata e diretta alle linee guida della collezione: 100%
blu, e solo blu, in ogni suatonalità, perché questo è il
colore che da sempre ossessiona la poetica e la vita dell'artista;
100% handmade, in corrispondenza con il ritorno generazionale al
“fatto in casa, realizzato a mano e naturale” che oggi, al di là
dell'essere divenuto una moda, si tinge di connotazioni
politiche proponendosi quale modello di produzione alternativo;
e ancora,100% non finito, perché le trame intrecciate
dall'artista restano volutamente incompiute, spezzate,
interrotte. Un'estetica dell'imperfezione, che prende le
distanze dalla serialità e dalla standardizzazione del prodotto
commerciale per fare dell'irregolarità, del difetto, del
disordine, non più gli indici dell'errore e dello scarto ma i segni
di un valore aggiunto, di quell'unicità che appartiene
all'opera d'arte. Un'estetica dell'incerto, che si fa immagine dei
tempi presenti, della frammentazione delle identità, assenza di
forme definite ma al contempo possibilità aperta di
trasformazione. Disposte in fila lungo la parete, appese
ordinatamente una accanto all'altra, le maglie intrecciate da Roberta
Filippelli ridisegnano l'ambiente attraverso un ritmo calcolato
di gradazioni di colore e, nella loro apparenza di sagome
vuote, evocazioni di corpi sfilacciati, ne dilatano la
percezione da luogo fisico a spazio mentale ed emozionale.
BLUBLU
100% personale di Roberta Filippelli a cura di Laura
Vittoria Cherchi
22.03.2014 zip mostre lampo galleria blublauerspazioarte via Morandi, 4 - Alghero
22.03.2014 zip mostre lampo galleria blublauerspazioarte via Morandi, 4 - Alghero
© Roberta Filippelli 2014
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